Razionale. La riserva coronarica è spesso compromessa nei pazienti con stenosi aortica per cause non mutualmente escludentisi quali l’ipertrofia delle pareti del ventricolo sinistro, l’aumentata rigidità di camera, la coesistenza di malattia coronarica. Scopo dello studio è stato valutare l’applicabilità, la sensibilità e la specificità del test eco-dipiridamolo nell’identificare la presenza di malattia coronarica nei pazienti con stenosi aortica.
Materiali e metodi. Quaranta pazienti (26 uomini, 14 donne, età media 69 ± 8.9 anni) con stenosi aortica (area valvolare media 0.7 ± 0.3 cm2), sono stati studiati mediante ecocardiografia bidimensionale durante infusione di dipiridamolo in dose totale pari a 0.84 mg/kg peso in 10 min. Abbiamo considerato diagnostica per ischemia la comparsa di nuove aree di asinergia od il peggioramento della cinetica segmentaria nelle sedi ove essa fosse alterata di base. Dopo un intervallo di 7 ± 3 giorni tutti i pazienti sono stati sottoposti a coronarografia, considerando significative le stenosi >/=70% del diametro del lume. Ai dati sono stati applicati il test del X2 e quello del t di Student per dati appaiati.
Risultati. Un solo test eco-dipiridamolo è stato interrotto per la comparsa di tachicardia sopraventricolare. Il test eco-dipiridamolo è risultato positivo in 9 pazienti e negativo in 31; in 19 pazienti è comparso sottoslivellamento del tratto ST e 12 hanno accusato angor durante il test. La coronarografia è risultata positiva in 10 pazienti. La sensibilità e la specificità per il test eco-dipiridamolo sono risultate rispettivamente pari all’80 e 96%, mentre la specificità per la comparsa di sottoslivellamento del tratto ST e per angor è stata rispettivamente del 63 e 76%.
Conclusioni. Il test eco-dipiridamolo risulta eseguibile con sicurezza nei pazienti con stenosi aortica anche severa e mostra buona sensibilità e specificità nell’identificare la presenza di malattia coronarica associata.