Lo sviluppo di nuovi inibitori dell’enzima 3-idrossi- 3-metilglutaril coenzima A reduttasi (statine), più attivi nel ridurre la colesterolemia e con un profilo di sicurezza confrontabile con quelli attualmente in uso, può ampliare il ventaglio di strumenti terapeutici a disposizione del medico per il controllo dell’aterosclerosi. La rosuvastatina presenta un promettente profilo farmacologico: alta affinità di legame per l’enzima, aumentata idrofilia, captazione e attività selettive a livello epatico, limitata biotrasformazione da parte del citocromo P450. Dal punto di vista clinico il farmaco è risultato in grado di ridurre il colesterolo LDL con un’efficacia fino al 63%, la più elevata della classe e con un profilo di sicurezza sovrapponibile alle altre statine. Il rischio di interazioni farmacologiche appare ridotto. La rosuvastatina è inoltre in grado di ridurre i trigliceridi, le lipoproteine ricche in trigliceridi, il colesterolo non HDL e di aumentare il colesterolo HDL. Tutte queste caratteristiche favoriscono il raggiungimento del target terapeutico nei soggetti trattati.