La presenza di patologia cerebrale o di precedenti accidenti cerebrovascolari emorragici è considerata una controindicazione al trattamento fibrinolitico, durante infarto miocardico acuto, per l’elevato rischio di emorragie intracraniche.
Il trattamento litico riduce la mortalità precoce del 25-50% in pazienti con infarto miocardico acuto anteriore e considerazioni logistiche impediscono che l’angioplastica primaria sia un’alternativa praticabile nella maggior parte dei centri.
Le attuali linee guida escludono dal trattamento fibrinolitico la maggior parte dei pazienti a rischio di stroke emorragico privando probabilmente alcuni di essi di un trattamento di documentata efficacia. Descriviamo 2 casi di pazienti con aneurismi cerebrali operati, trattati con fibrinolitico in corso di infarto miocardico acuto.
Dall’osservazione di questi casi e dai dati disponibili in letteratura si delineano alcune situazioni cliniche in cui la patologia del circolo cerebrale, aneurismi e malformazioni artero-venose, se adeguatamente corretta, può non essere considerata una controindicazione assoluta al trattamento litico, in presenza di un esteso infarto e nell’impossibilità di eseguire un’angioplastica coronarica d’urgenza.