L’universalismo è un carattere peculiare del Servizio Sanitario Nazionale italiano. Esso infatti garantisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini tramite strutture a gestione pubblica. La concezione liberista dell’assistenza, fondata sulla gestione privata delle strutture di cura e sul libero gioco delle leggi del mercato, discrimina le possibilità di accesso alle cure di ciascuno, sia in senso quantitativo che qualitativo, sulla base delle differenti disponibilità economiche, penalizzando i più deboli. Ciò è considerato dall’autore eticamente inaccettabile e incoerente con il concetto di tutela della salute fatto proprio dalla cultura europea. Il rilancio del liberismo in atto anche in Italia pone a rischio la base universalista del Servizio Sanitario Nazionale. In questa situazione la sua difesa è da ritenere un compito necessario per le varie associazioni di medici che operano nelle strutture pubbliche, prime tra tutte l’ANMCO. Essa dovrebbe impegnare il prestigio guadagnato in questi anni con le sue iniziative in ambito scientifico-tecnico in un’azione di significato “politico” a favore del mantenimento dell’universalismo a fondamento filosofico, etico e giuridico dei sistemi di tutela della salute di tutti i cittadini.