PROFESSOR PIER AGOSTINO GIOFFRÈ (1930-2011)
Nelle prime ore del giorno 6 novembre 2011 il Professor Pier Agostino Gioffrè ci ha inaspettatamente lasciato. La sua prematura scomparsa ha generato in tutti coloro che hanno avuto la fortuna ed il privilegio di conoscerlo, un vuoto profondo solo in parte compensato dall’inarrestabile flusso dei ricordi dei tanti giorni e delle tante ore passate insieme.
Il Professor Gioffrè è stata una personalità decisamente fuori dal comune. Giovanissima staffetta nella Roma occupata (tra i primi tesserati del Partito Repubblicano Clandestino), studente entusiasta e criticamente curioso nell’Istituto di Patologia Chirurgica diretto dal Professor Pietro Valdoni, il Professor Gioffrè ha vissuto e partecipato attivamente alla nascita ed allo sviluppo della Cardiologia moderna nel nostro Paese. Presso l’Università di Roma La Sapienza, epicentro di cultura medica negli anni ’60-’70, lavorando in stretta simbiosi umana e scientifica con l’amico e mentore Professor Attilio Reale, ha contribuito in modo determinante alla costruzione di uno dei primi Laboratori di Emodinamica in Italia ponendo le basi per lo studio della fisiopatologia delle malattie cardiache nell’uomo e le premesse diagnostiche al trattamento chirurgico delle cardiopatie valvolari e congenite. Nel ricordare quegli anni traspariva dalle parole del Professor Gioffrè l’entusiasmo e l’emozione dei pionieri e la netta consapevolezza di vivere un momento di straordinaria importanza per lo sviluppo della Cardiologia moderna attraverso le tecniche invasive. Erano gli anni dell’Emodinamica con la “E” maiuscola, dello studio attento delle curve pressorie e degli indici derivati, della formula di Gorlin e del principio di Fick. Erano anche gli anni che vedevano il passaggio da una Emodinamica prevalentemente diagnostica ad una Emodinamica prevalentemente terapeutica. In questo contesto, il Professor Gioffrè, acuto precursore dell’innovazione tecnologica in campo interventistico, nei primi anni ’80 è stato pioniere nel trattamento percutaneo della stenosi mitralica per via anterograda attraverso il cateterismo transettale.
Alla fine degli anni ’80, con l’attivazione della Cardiochirurgia della neonata Università di Roma Tor Vergata, il Professor Gioffrè diventa l’elemento umano determinante e fondamentale per il successo del progetto. Coinvolgendo i più giovani in un entusiasmo pieno di umanità e saggezza, dal nulla è riuscito a creare una delle più belle ed attive realtà cardiologiche italiane che in breve tempo ha acquisito notorietà e autorevolezza nazionale ed internazionale. La sua genuina passione per l’arte medica e la sua costante ed autorevole presenza nei reparti di degenza e in sala di emodinamica, la sua piena disponibilità per gli ammalati, senza domeniche, natali e capodanni, nella più totale comprensione della devotissima moglie Mirella, hanno fatto di Lui un esempio unico di accorata missione oltre che di diligente professione. La sua spontanea disponibilità nel fornire consigli e suggerimenti hanno costituito una paterna aura protettiva entro cui si è sviluppata l’esperienza e la maturazione di decine e decine di giovani studenti e medici. Sempre pronto ad assumersi in prima persona responsabilità, anche non dovute, e disponibile a farsi carico dei problemi di tutti ha creato le basi per un riconosciuto carisma derivante dalla stima, dalla fiducia e dall’ammirazione di tutte le persone a lui vicine.
Ma circoscrivere i meriti del Professor Gioffrè alla sola pur notevole inclinazione clinica, alla sua spontanea dedizione all’arte medica, alla genuina propensione alla ricerca o alla fine perizia tecnica sarebbe limitarne la sua vera grandezza. In realtà, la sua unicità, in un contesto accademico che troppo spesso ha tradito le sue radici e finalità, è stata quella di aver sempre stimolato ed incoraggiato i giovani in uno splendido convivio di discussione dialettica e maturazione comune, di essere sempre pronto a mettersi in discussione, nel ridisegnare modelli ritenuti immutabili e nel sincero gioire orgoglioso del successo dei suoi allievi come ogni vero maestro fa e dovrebbe fare.
Per tutto questo e per tanto altro ancora, il ricordo e l’insegnamento del Professor Gioffrè rimarrà sempre in quanti hanno avuto la fortuna ed il privilegio di conoscerlo.

Achille Gaspardone1, Fabrizio Tomai2,
Francesco Versaci
3, Filippo Crea4
1Divisione di Cardiologia, Ospedale S. Eugenio, Roma
2U.O. di Cardiologia Interventistica, European Hospital, Roma
3Cattedra di Cardiochirurgia, Università “Tor Vergata”, Roma
4Istituto di Cardiologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma